Scopri la Festa della Candelora a Specchia
Cosa tratteremo
La Candelora è una festività molto sentita dalla cristianità di tutto il mondo: si celebra infatti la presentazione al tempio di Gerusalemme di Gesù Cristo bambino da parte dell’anziano Simeone che lo introdusse con la frase “luce per illuminare le nazioni”.
Secondo la legge giudaica, il primo figlio maschio doveva essere mostrato nel sacro tempio 40 giorni dopo la nascita e, nello stesso tempo, si celebrava la purificazione della Vergine Maria. Non a caso oggi la Candelora si festeggia appunto il 2 febbraio, e a Specchia, più che in un altro luogo del Salento, si festeggia solennemente questa importante ricorrenza seguendo riti che affondano le radici in un passato davvero lontano.
Si hanno notizie della Festa della Luce, chiamata in Oriente Ipapante, già dal IV secolo quando la scrittrice romana Egeria narra di ceri e lampade accese per fare Luce.
La Festa della Candelora a Specchia
A Specchia si festeggia la Candelora il 2 febbraio seguendo il principale rito della benedizione delle candele, come suggerisce lo stesso termine di derivazione latina candelorum: durante le funzioni religiose infatti, i ceri vengono benedetti dall’officiante e consegnate ai fedeli che le portano così nelle loro case.
Come vuole la tradizione di Specchia, i ceri possono essere accesi in occasione di violente tempeste e temporali, per scongiurare danni e allontanare le influenze negative.
In passato questo rito avveniva in paese dopo aver esposto nelle proprie case per l’ultima volta il presepe completo. Oggi questa usanza è mantenuta, se non proprio nell’intimo delle abitazioni di Specchia, sicuramente nella bella Chiesa di Sant’Antonio da Padova, situata in Via Plebiscito.
Qui infatti i fedeli possono ammirare il bellissimo presepe realizzato da Nicola Cacciatore totalmente in pietra, con particolari realizzati con grande maestria, dalla frutta alle olive, dal vino al laghetto con tanto di pesciolini dentro; sono state poi riprodotte in scala le tipiche pajare salentine, opere queste di Antonio Bello e di suo figlio Luigi.
Uno degli eventi più attesi a Specchia è inoltre l’antichissima Fiera della Candelora, risalente al 1899: si svolge in Piazza del Popolo e nelle vie limitrofe, mettendo a disposizione dei visitatori ogni sorta di prodotti artigianali del posto, dai tessuti alle terracotte.
La Festa della Candelora a Specchia è l’occasione perfetta per assaggiare la leccornia per eccellenza di questa festività, ovvero le pestanache: si tratta di carote violacee-giallognole, dal sapore molto dolce e aromatico, da gustare sia cotte che crude, preferibili in quest’ultimo caso per assorbire al meglio le tante vitamine in esse contenute.
Alla scoperta di Specchia
I festeggiamenti della Candelora costituiscono l’occasione migliore per conoscere questo borgo salentino, ad appena 50 km da Lecce, il cui nome rimanda a quei cumuli di pietre di forma vagamente conica realizzati dagli antichi abitanti di Specchia per avvistare i nemici o per difendersi da essi.
Specchia regala al visitatore un centro storico straordinario dove, tra stretti vicoli, piazzette e scalinate, si respira un’atmosfera di altri tempi: non a caso è stato definito uno dei borghi più belli d’Italia.
Durante la Festa della Candelora, è d’obbligo una visita alla Chiesa della Confraternita della “Madonna Assunta in Cielo“: all’interno è visibile la “Cannalora”, un gruppo scultoreo realizzato in cartapesta rappresentanti la Vergine Maria, San Giuseppe, San Simeone e Gesù Bambino.
Si tratta di un’opera notevole e unica, visto che in tutta la diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca non esiste un capolavoro simile.
Cuore pulsante di Specchia è poi Piazza del Popolo, teatro della Fiera di cui sopra; qui si affacciano l’elegante Palazzo Rispoli del ‘500 il Palazzo Ripa.
Merita poi una visita la Chiesa dei Francescani Neri, la cui cappella dedicata a Santa Caterina è splendidamente affrescata con scene di vita della santa; altrettanto suggestiva è la cripta, scavata nella viva roccia dai monaci basiliani, ricca di affreschi bizantini e con volte sostenute da ben 36 colonne.