Presicce: un borgo nei pressi di Specchia
Cosa tratteremo
Nel cuore di un terra di rade azzurre e di rupi dalle mille sfumature che degradano dal marrone della terra fino al verde smeraldo dei rigogliosi ulivi, nel Salento, poco più a sud di Lecce, si trova un antico borgo di particolare bellezza.
È Presicce, le cui tante falde acquifere a carattere prevalentemente superficiale sono molto probabilmente l’origine della sua nascita; la ricchezza di acqua in queste terre è da sempre stata, infatti, motivo di invito all’insediamento, lo stesso stemma della città, un cervo che si disseta in una fonte d’acqua, narra una storia ben precisa.
Le origini di Presicce
Le origini di Presicce risalgono al VII secolo, ma è difficile avere dati precisi, come difficile è poter risalire all’origine del suo nome; alcuni studiosi lo attribuiscono alla presenza di un insediamento romano: “Praesidium”; i più romantici, ma soprattutto credenti, ringraziano invece S. Ilarione che ricevette dal Signore il miracolo di una fresca e pura fonte d’acqua per le genti assetate di quelle brulle terre.
La sua storia prosegue attraversando momenti crudeli come l’invasione dei saraceni fino ad arrivare all’appartenenza al Principato di Taranto.
I mascarani dello “ius primae noctis”
Questo è l’inquietante soprannome che gli abitanti di Presicce portano ormai dall’alba del ’600, quando, per dovere verso l’allora feudatario, le neo spose dovevano trascorrere con questo personaggio la loro prima notte di nozze; fino a che durante una notte di novembre, anche se la leggenda racconta di un carnevale del 1655, mentre erano in corso i festeggiamenti per il Santo Patrono, Sant’Andrea Apostolo, nell’affacciarsi per salutare il popolo, il Principe fu colpito in pieno petto da un colpo sparato da un uomo mascherato … forse un marito ferito? Chissà!
La grande rivoluzione dell’olio
Questo momento drammatico portò i proprietari del feudo ad operare una profonda trasformazione nell’organizzazione delle terre; prese vita la coltivazione delle olive e, successivamente, aprirono alla lavorazione delle olive diversi frantoi, molti dei quali ricavati nel fresco di grotte scavate nel sottosuolo.
Sono i “frantoi ipogei“, caratteristica unica nel suo genere in tutto il territorio, meta della curiosità di turisti che apprendono, scendendo nelle viscere della città, come si lavorava l’olio.
Il fascino del Barocco
Angoli suggestivi, scorci incantati…questo e molto di più è quanto regala Presicce a tutti coloro che la visitano; le piccole e strette strade lastricate sulle quali si affacciano affascinanti architetture barocche, riportano atmosfere di un tempo che fu.
La magia che si respira tra le geometrie delle facciate delle molteplici Chiese che sembrano rincorrersi in una irrefrenabile corsa verso il cielo e ancora più su, riportano agli antichi fasti dell’epoca barocca.
Il fascino di questo piccolo gioiello è stato degnamente premiato, nel 2011, con l’inserimento di Presicce nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia.
I vanti architettonici e artistici di Presicce
Ovunque corra lo sguardo si incontra un palazzo, una chiesa, un particolare degno di ammirazione come la Chiesa madre di Sant’Andrea Apostolo, ovviamente dedicata al Patrono del paese; la chiesa, in puro stile barocco, ha al suo interno 8 altari laterali, mentre l’altare maggiore è in preziosi marmi policromi.
Passeggiando per le viuzze di Presicce si incontra un’altra maestosa espressione della cristianità barocca, la Chiesa del Carmine con il suo meraviglioso altare maggiore in pietra leccese scolpita con maestria.
L’esplosione di quest’arte così ricca di forme eleganti e sfarzose, la si trova nella facciata della Cappella degli Arditi, adiacente al palazzo seicentesco da cui prende il nome, gemma del paese ma non unica nel suo genere; altri numerosi palazzi, altresì maestosi come Palazzo Alberti, sembrano vestire di un’eleganza sobria e raffinata il piccolo borgo del Salento.
Nella Piazza del Popolo troviamo il Palazzo Ducale della casata Paternò, che si pensa risalga addirittura all’epoca bizantina, con il suo delizioso giardino pensile.
Sempre nel centro storico di Presicce svetta fiera la Torre di San Vincenzo o Casa Turrita, voluta da Carlo V per la difesa della sua proprietà.
Non possiamo lasciare Presicce senza visitare una tipica casa a corte, incredibili costruzioni del ‘500 per la gente del “volgo”, una camera con annessa cantina ed un unico grande spazio centrale dove tra il lavatoio, la cucina e il pozzo si svolgeva la vita di ogni giorno.
La citazione
“Presicce e feudi dipendenti considerati fra i più poveri del Salento, per la natura calcarea del terreno, divenne il comune più ricco di tutto il capo di Leuca, centro commerciale di primo piano, imponendosi su tutti i mercati per la produzione dell’olio, vino, bestiame da macello, lane grezze e lavorate e formaggi.
La Presicce invisibile, quella sotterranea dei fiabeschi antri dei trappetari aveva portato il progresso alla nuova Presicce delle vie ampie e soleggiate, palazzi fortificati, nuove chiese e cappelle, colonne votive, complesso di una comunità borghese colta e lungimirante, alleata del popolo che non sapeva piegarsi ai capricci dei soliti baroni tirannelli.” Sigliuzzo